La bellezza del patrimonio artistico napoletano si abbina al gusto alcolico del liquore più famoso made in Campania. Si avvicina la quarta edizione della Ruta del Limoncello, un walking tour che prevede un itinerario fatto di stazioni alcoliche. Ovvero, a ogni chiesa che si incontra si berrà un cicchetto dell’elisir dorato. L’evento, che si terrà venerdì 30 settembre, finora ha coinvolto 1200 studenti Erasmus e tanti appassionati. “L’obiettivo è arrivare vivi alla fine del percorso!”, recita lo slogan, ma in realtà lo scopo è far conoscere il centro storico di Napoli di notte bevendo, in modo del tutto controllato, un sorsetto di limoncello.
La passeggiata è organizzata da Erasmusland, un gruppo di giovani partenopei ex studenti Erasmus. La partecipazione prevede una bottiglia personalizzata di limoncello a 5€ ed è riservata ai giovani iscritti all’associazione. Chi non vi fa parte, ma vuole comunque scoprire una Napoli in modo del tutto insolito, deve contattare gli organizzatori.
L’iniziativa, però, desta alcune preoccupazioni. «È una moda pericolosa che coinvolge Napoli e i suoi abitanti – denunciano il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e Gianni Simioli de La Radiazza – ma anche tantissimi turisti attirati da offerte di agenzie di viaggio e associazioni che organizzano il tutto nei minimi dettagli. È facile prevedere che, alla fine del giro, con tutte le Chiese che si incontrano a Napoli, i partecipanti al tour sono tutti ubriachi come dimostrano alcuni video che girano in rete e come prevedono gli stessi organizzatori che, nel presentare l’iniziativa, scrivono che l’obiettivo è arrivare vivi alla fine del percorso. Bisogna verificare se ci sono possibilità per vietare questi tour che, tra l’altro, in alcuni casi, non prevedono alcuna esclusione per i minorenni che, in questo modo, si avvicinano pericolosamente all’alcool diventando potenziali alcolisti».