Da reparto di oncologia a tempio di bellezza. Domenica 6 marzo, in prossimità della festa della donna, si respirerà un’aria del tutto diversa nel reparto di oncologia del Presidio Ospedaliero Santa Maria della Pietà di Casoria . La sala delle torture, il luogo simbolo in cui vengono inflitte le chemioterapie, si trasformerà in una specie di spa. Le poltrone della terapia saranno utilizzate per coccolare le pazienti e regalare loro momenti di serenità e spensieratezza. Si tratta della manifestazione “Donna, infinita bellezza”, organizzato dall’Unità Operativa di Oncologia con la collaborazione dei volontari dell’AVO.
A partire dalle 15.00, le pazienti saranno truccate e pettinate dall’hair stylist Pasquale Salsano, presidente dell’associazione SMAC (Salerno Moda Arte e Cultura), e dalla make-up artist Annarosa di Penta. Alle 17.00 l’appuntamento si sposterà alla Sala Convegni dove si potrà assistere ad una sfilata di moda delle pazienti che indosseranno preziosi abiti creati con materiali riciclati dalla stilista partenopea Maria Mauro, titolare dell’Accademia Moda e Design. Anche la sala d’attesa del reparto sarà trasformata in una sala pose, allestita dal fotoreporter Massimo Pica che, coadiuvato dal videomaker Enrico Cavallo, fermerà con le immagini le modelle pronte a sfilare, in ricordo di una giornata dove la bellezza e l’armonia saranno le protagoniste, insieme alle splendide pazienti, modelle per un giorno. La serata si concluderà con un ricco buffet preparato proprio dalle pazienti.
«La bellezza va celebrata – spiega la dottoressa Claudia Ferrara, ideatrice del progetto nonché responsabile del reparto di Oncologia – anche e soprattutto quando è martoriata e mutilata dalla malattia, sepolta sotto una parrucca, asportata insieme a un seno, nascosta da una cicatrice. Il cancro è primariamente una cicatrice nell’anima. Ruba la salute, ma anche e troppo spesso la dignità, la fiducia in se stessi, la percezione di sé nel mondo, insinuando il sospetto di essere un inutile peso morto, un tronco appassito. Ma le donne, queste donne, malgrado tutto continuano ad essere madri e mogli e figlie. Riescono a collocare nell’agenda della vita l’appuntamento con la chemioterapia fra la scuola dei bambini, il lavoro e il bucato. Sono donne coraggiose. E bellissime. Io penso che siano donne più donne di tutte».