Ore 11.22: il miracolo è compiuto. Nonostante la città di Napoli si trovi nella bufera, anche stavolta si è liquefatto il sangue di San Gennaro. I fedeli sventolano il fazzoletto bianco per l’avvenuto prodigio. «Devo dire che non si è sciolto adesso, ma prima, quando insieme ai vescovi, al sindaco e al governatore abbiamo aperto la cassaforte – ha ammesso il cardinale Crescenzio Sepe – Ho preso l’ampolla in mano ed era tutto completamente sciolto». La liquefazione del 19 settembre è l’unica speranza a cui si appiglia un popolo in continuo subbuglio. E dopo i recenti fatti di cronaca, la grazia del patrono resta un’illusione da portare gelosamente con sé.
Per la prima volta alle celebrazioni partecipa il neo presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Il governatore è seduto accanto al sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Presenti autorità civili e militari, che affollano le prima navata di un Duomo gremito di fedeli. Per accontentare le tantissime persone, tra turisti e cittadini, che partecipano al rito sulla piazza antistante la chiesa è stato montato un maxischermo.
Il rito è iniziato con l’omelia del cardinale, che non poteva fare a meno di parlare degli ultimi episodi legati allo scontro tra i clan della camorra: «Basta sangue per le nostre strade – ha detto Sepe – A Napoli è tuttora presente la più crudele di tutte le seti, ossia la sete del necessario, che è sete di conoscenza e di senso, ma anche mancanza di quell’acqua indispensabile per bagnare i campi vitali che una città dovrebbe offrire ai suoi abitanti».
«Basta violenza, basta dolore e lutto, basta morti di innocenti, basta naufragi e cadaveri di quanti cercano, coraggiosamente ma troppo spesso tragicamente, libertà, pane e futuro». Il pensiero di Sepe è per le disperate vicende dei migranti: «Ci stiamo abituando tristemente, purtroppo, alle immagini dei telegiornali, alle foto e agli articoli dei giornali, alle centinaia di persone che muoiono ogni giorno nelle traversate verso la vita. Non c’è civiltà se non c’è umanità vissuta. Ma Napoli, la Campania e il Sud per storia, tradizione e vocazione sanno accogliere e lo stanno dimostrando, a dispetto della insensibilità di tante aree dell’Europa. Anche noi, come Chiesa, facendo nostre le ammonizioni e le sollecitazioni di Papa Francesco, non lesiniamo sforzi e impegno a favore dei nostri fratelli in arrivo e, proprio in questi giorni – ha annunciato Sepe – tutti noi, vescovi della Campania, ci siamo riuniti per fare un inventario delle nostre possibilità materiali da mettere a disposizione, con la collaborazione delle autorità competenti, in favore dei tanti immigrati assegnati alla nostra regione. Lo facciamo nel segno della carità di Cristo. Lo vogliamo confermare oggi in onore del Patrono di Napoli e della Campania».
Dalle 16.00 alle 18.30, le ampolle con il sangue verranno offerte alla venerazione dei fedeli. Alle 18.30 si terrà la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo ausiliare di Napoli.