Terminata l’estate, riapre lo studio del dottor Cimone e Partenope può riprendere il suo percorso psicoterapeutico. Questa volta la paziente, che sta diventando sempre più saggia, ipotizza che il suo senso di precarietà e la sua difficoltà a pensare al futuro (di cui sembra essere prova anche il dialetto napoletano in cui si fa scarso uso di questa coniugazione temporale) possano essere collegati alla presenza del Vesuvio. Il costante senso di vulnerabilità, regalato dal noto vulcano, insieme alle dominazioni straniere, l’hanno però aiutata a mettere su una straordinaria e speciale arte dell’arrangiarsi…
↧